In questi giorni ci sono arrivati decine di messaggi in cui ci veniva inoltrato lo stesso video. Si trattava della Influencer Povera che su TikTok, mentre mangia, ha fatto una invettiva contro il nostro direttore e il suo “mancato” aiuto nei suoi confronti. Molte volte non cediamo alle provocazioni, ma questa volta abbiamo deciso di rispondere non per l’esattezza dei contenuti, ma per la gratuità delle accuse che ci sono state rivolte.
Come ben sapete, soprattutto chi si segue costantemente, noi siamo soliti spiegare tutto, anche che fine hanno fatto i 20 euro che avete donato per una causa piuttosto che per un’altra. Siamo limpidi perché è questa la nostra linea editoriale e continueremo a farlo per sempre. Dato questo, chiediamo anche che, le persone che ci chiedono aiuto, lo facciano senza prenderci in giro, dicendoci tutta la verità perché, una volta entrati nel circo mediatico, la verità, prima o poi, viene a galla. Inoltre, lo abbiamo sempre detto, il nostro aiuto, che ricordiamo non è dovuto dato che non siamo né il Comune né assistenti sociali, non sempre implica il fatto che alcuni nostri lettori possano tendere una mano. Se non si crea empatia purtroppo noi non possiamo fare nulla.
Detto questo, torniamo al video dalla Influencer Povera che dice di essersi sentita delusa dal fatto che la gente pensi che siamo stati noi i fautori del cambiamento della sua vita, cosa assolutamente non vera e non capiamo come mai la gente lo pensi. Noi, infatti, non ci siamo mai permessi di dire in giro una cosa del genere, anzi, siamo stati una stampella in un momento particolare della loro vita, ma dopo questo non abbiamo fatto altro. Il motivo è anche legato al fatto che in quel periodo abbiamo avuto un momento particolare, sia personale per Antonio, che un momento di crisi per il nostro giornale. L’unica cosa giusta è che purtroppo, proprio in conseguenza di queste cose, non siamo riusciti ad avvisarla nella maniera opportuna che non avremmo potuto seguire la sua storia e quella del suo fidanzato Vanny.
In realtà, come sottolineato da lei anche nei video pubblicati sul nostro canale YouTube, loro non avevamo bisogno di soldi perché Vanny, essendo un ottimo accalappiatore di gatti, veniva spesso chiamato dalle gattare e il suo lavoro portava a fruttargli anche 800 euro al mese. Inoltre avevano la possibilità di avere una casa, anche se mal concia, dove essere ospitati e dove si trovano adesso. La vita all’interno della Caserma Rossani, quindi, era anche un po’ voluta. I due, però, non ci hanno raccontato tutta la verità. Non ci hanno detto ad esempio quale fosse la loro ulteriore entrata all’interno della Caserma e quindi, dato che alcuni ci hanno messo in guardia dandoci delle prove concrete, abbiamo deciso di lasciare andare questa storia. Di cerro abbiamo sbagliato non comunicarlo nella maniera giusta, ma questo è ciò che andava fatto.
Noi diamo fiducia, lealtà e dedizione e da chi cerchiamo di aiutare vogliamo la verità. quando capitano queste cose preferiamo allontanarci e non millantare cose, come anche si vede nei video che li riguardano. Ricordate sempre che il nostro aiuto non è dovuto e alla Influencer Povera vogliamo fare solo un invito. Come dice un proverbio molto antico “A tavola si lotta contro la morte” quindi sarebbe meglio ingoiare prima di parlare perché non è di certo elegante parlare con la bocca piena.