Il presidente dell`ordine dei giornalisti della Puglia, Piero Ricci, ha segnalato nei giorni scorsi, al Consiglio di disciplina territoriale, alcuni articoli di stampa relativi all`inchiesta della Dda di Bari che ha portato nei giorni scorsi all`emissione di 130 ordinanze di custodia cautelare. “Gli articoli di stampa riguardano un episodio in cui uno dei destinatari delle misure cautelari dice di aver segnalato a un finanziere il nome del direttore della testata online di cui era editore per alcune informazioni in anteprima relative a un blitz che si sarebbe svolto nelle ore successive”, si legge nella nota.
“In base alle risultanze delle indagini i fatti si sarebbero svolti nel periodo in cui l`iscritto risultava sospeso e che nonostante il provvedimento di sospensione, le attività tecniche hanno riscontrato essere pienamente attivo nel suo lavoro e privo di qualsiasi autonomia nella sua professione – si legge ancora -. Nostro dovere verificare il profilo deontologico del comportamento dell`iscritto per quanto riguarda il dovere di lealtà prima nei confronti dei lettori e poi nei confronti delle decisioni dell`organismo disciplinare”.
Questa è una delle ultime notizie circolate parallelamente alla maxi inchiesta in cui è coinvolto Giacomo Olivieri, ex editore del Quotidiano Italiano. Il riferimento è ovviamente ad Antonio Loconte, secondo la Dia piegato ai “desiderata” dell’avvocato. In tanti ci hanno manifestato in privato e pubblicamente il loro appoggio, perché questa è una notizia che ovviamente riguarda tutta la famiglia e la community di Quinto Potere. Antonio ha voluto registrare un video per fare chiarezza sull’accaduto, ricostruire l’intera vicenda e fornire la propria versione dei fatti.
Editoriale
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