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Lavori alla Fiera del Levante, tecnici rinunciatari e collaudi discordanti: la mano di Lerario nel maxi appalto

12 Maggio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
12 Maggio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Si alimentano i dubbi sul mega appalto da 6.2 milioni per realizzare il Creative@hubs dell’agricoltura in alcuni padiglioni della Fiera del Levante di Bari e della Fiera di Foggia. Secondo quanto raccolto su Repubblica, l’idea era nata dall’assessorato regionale all’Agricoltura, con il partenariato del dipartimento regionale Agricoltura e l’Economato, prima retto da Mario Lerario e poi da Francesco Plantamura, che avrebbe costruito il progetto, poi il bando e poi impegni di spesa.

La gara di appalto aveva come oggetti i lavori dei padiglioni, ma nel progetto era previsto l’impegno di 595mila e 105mila euro per l’acquisto di attrezzature. Secondo la documentazione raccolta dagli inquirenti, dei 6.2 milioni, 3 milioni sarebbero stati liquidati direttamente dall’Economato e 2 milioni tramite il Consorzio regionale Teatro Pubblico pugliese, la stessa procedura usata per il rifacimento del Teatro Kursaal Santalucia. Un intreccio tra agricoltura e cultura che sarebbe spiegato da una delibera della giunta regionale.

Sono emerse però delle incongruenze tra gli atti del progetto e la gara. Nel progetto, infatti, i 3 milioni dovevano essere usati per la ristrutturazione dei padiglioni, la gara, invece, per la ristrutturazione dei padiglioni baresi partiva da 4.9 milioni. poi aggiudicata per 5.1 milioni. I 700mila euro per le attrezzature revocati con provvedimento firmato dall’Economato perché erroneamente assunti.

Non è un caso che, davanti a tante incongruenze, all’avviso per cercare collaudatori, dopo le dimissioni dei funzionari della sezione regionale Opere pubbliche, Federica Greco e Vito Vacca, non si sia presentato nessuno, tanto da spingere la ricerca presso l’Asset, dove sono stati reclutati l’architetto Letizia Musaio Somma e l’ingegnere Gianluca Natale.