Ancora nessuna certezza dalla Regione Puglia circa le sorti dei 100 navigator pugliesi. “Con l’incontro di oggi in Prefettura, abbiamo avuto modo di rappresentare il nostro sgomento per il carattere grottesco che la vicenda ha assunto: per mesi abbiamo sentito l’assessore al lavoro, Sebastiano Leo, spendersi in rassicurazioni rispetto alla proroga di tre mesi dei contratti dei navigator, per scoprire, invece, a poche ore dalla scadenza che non vi era poi così tanto da star tranquilli. Questo pomeriggio la Prefettura farà tutti i passaggi con la Regione per verificare lo stato dell’arte e, speriamo, saremo in grado di conoscere qual è il destino di questi lavoratori” dichiarano Vulcano (NIDIL CGIL), De Matteis (FELSA CISL) e Loiacono (UILTEMP).
“C’è molto imbarazzo istituzionale, ma questo non basta. Se di mero errore si tratta, che si risolva e ci venga comunicato per le vie ufficiali entro e non oltre questa sera. Inaccettabile credere di poter continuare a temporeggiare con la scure della scadenza tra capo e collo, per quel che concerne i lavoratori; e gli obiettivi del programma Gol da raggiungere in pochi mesi, senza personale in grado di ottemperarvi. Sta mancando un po’ di serietà nel trattare la questione, sia perché stiamo chiedendo se, dal 1°di agosto, queste persone passeranno dall’altro lato delle scrivanie dei centri per l’impiego, dovendo attivare l’ammortizzatore sociale, tragico e desolante paradosso; sia perché c’è un tema di gestione di risorse pubbliche, che andrebbe affrontato diversamente a nostro avviso” proseguono i segretari regionali delle federazioni di categoria.
“Si sta giocando con la vita delle persone e la loro dignità professionale. Noi saremo anche domani 28 luglio dalle ore 9. 30 in presidio presso la sede dell’Assessorato al Lavoro (via Corigliano,1) e, se questo non dovesse bastare, saremo sotto la Presidenza della Regione Puglia il giorno 29 luglio. Nessuno potrà tirarsi fuori dalla responsabilità di star mandando a casa 100 lavoratori in un momento come questo e con queste modalità. Al danno di perdere il lavoro, non si aggiungerà anche la beffa. Non ci stiamo.”