Il 6 luglio inizierà il nuovo processo a carico del giudice leccese della sezione civile della Corte di Cassazione, Giuseppe Caracciolo, e della compagna Pasqua Biondi, ex poliziotta brindisina, accusati di aver affittato un b&b nel centro di Lecce ad alcune giovani straniere che avrebbero poi utilizzato il locale per prostituirsi.
I due sono stati rinviati a giudizio, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione, dal gup del Tribunale di Lecce Angelo Zizzari. È la stessa ipotesi di reato per cui, ad aprile 2018, furono condannati dal gup Carlo Cazzella ad un anno di reclusione, col beneficio della sospensione della pena, che invece li assolse dall’accusa di sfruttamento della prostituzione.
La sentenza è stata però annullata a dicembre 2020 dalla Corte d’Appello di Lecce, poiché i due imputati erano stati condannati per un’accusa che non era stata mai contestata loro dal pubblico ministero. Furono così accolti i ricorsi presentati dagli avvocati difensori di Caracciolo (attualmente sospeso dal Csm) e Biondi, annullando la condanna. Accusa non contestata neanche nel successivo processo che prese il via lo scorso 2 marzo, cui seguì subito la restituzione degli atti in procura e l’avvio di una nuova procedura.