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Lello accumula cibo, buttato un bustone di alimenti putrefatti. Antonio furioso: “Ora cambia tutto”

17 Novembre 2022
– Autore: Antonio Loconte
17 Novembre 2022
– Autore: Antonio Loconte

Non ero sicuro di tornare da Lello, quantomeno non nell’immediato dopo l’ultima incomprensione, ma la ritrovata possibilità di uscire dalla struttura dopo due anni di reclusione e un paio di mesi di “carcere duro” mi hanno convinto a concedergli l’uscita. Un poco d’aria fresca e di libertà. Un pomeriggio spensierato, qualche scherzo, una passeggiata, un caffè, il barbiere, la spesa e il ritorno a Cassano in struttura. Le intenzioni erano buonissime, ma sono rimaste tali dopo la confidenza fatta dall’operatrice. “Lello continua ad accumulare cibo, nell’armadio gli abbiamo trovato salumi e pane avariati. Una puzza di cadavere assurda. Abbiamo buttato tutto in bustone, lo dico per te è inutile che continui a spendere soldi perché non ne vale la pena”.

In quell’esatto momento mi si è gelato il sangue nelle vene. Tutto è cambiato e la spensieratezza ha lasciato spazio alla delusione, allo sconforto, alla rabbia per l’idea di aver sprecato il tempo passato insieme a Lello. Non so nemmeno se ha le capacità di comprenderla la ramanzina o come si debba parlare con lui per cercare di essere compreso. Il tentativo di fargli capire quanto fosse sbagliato quel comportamento è fallito miseramente. Uno schiaffo a chi non arriva a fine mese, a tutte quelle persone alle quali abbiamo comprato qualcosa in meno perché dovevamo sempre e comunque pensare a Lello.

Una scoperta fatta per caso, in occasione del cambio di stanza. È in quel momento che si è potuto aprire l’armadio e constatare gli alimenti accatastati e scaduti, anche a giugno scorso. A quel punto mi è sembrato di fare un tuffo indietro nel tempo, al 4 ottobre del 2020, il giorno in cui con Tino siamo entrati nella casa degli orrori al quartiere Libertà di Bari. Ho perso la pazienza, diventando furioso. Sul momento la reazione di Lello non è stata certo quella di chi ha capito l’errore, non ha chiesto nemmeno scusa, ma il giorno dopo, a leggere i messaggi che mi ha inviato, forse qualcosa di quella sfuriata gli è rimasta. Staremo a vedere, perché da oggi cambia tutto e dovrà cambiare registro anche nella struttura che lo accoglierà.