“È una storia che ci ha profondamente colpito e siamo stati alla finestra per capire cosa avremmo potuto fare”. Il dirigente di un’azienda che da Bari ha saputo diventare leader nel suo settore, si è proposto di fare un sopralluogo a casa di Lello e Angela. La ristrutturazione aveva subito un pesante rallentamento. Tutto sembrava andare per il peggio, ma non aver mai spento i riflettori sulla vicenda dei due fratelli che hanno commosso l’Italia intera, è stato un tassello determinante. Nei giorni scorsi abbiamo accompagnato il dirigente e due tecnici dell’azienda a fare un sopralluogo nell’appartamento al civico 15 di in via Don Bosco, al quartiere Libertà di Bari. Un momento prezioso di confronto e per cercare di capire cosa si potesse fare per restituire l’immobile ai legittimi proprietari. Abbiamo informato l’amministratore di sostegno per fare in modo che si potesse coordinare l’eventuale intervento, senza ulteriori intoppi. L’obiettivo è quello di restituire l’alloggio chiavi in mano, in attesa che il giudice stabilisca quale debba essere il futuro di Lello e Angela. Dal canto nostro siamo abituati a fare di tutto per non lasciare nessuno indietro. Nessuno può dire quanto tempo occorra, quante energie e risorse economiche, ma siamo ostinati e ci proviamo fin quando possibile. Abbiamo temuto di dover mollare, ma l’interessamento della grossa azienda immobiliare ha fatto riesplodere l’entusiasmo, alimentando l’idea che raccontare da semplici osservatori un dramma umano è solo il primo passo. .Abbiamo il dovere di intervenire per tentare di restituire un sorriso, un lavoro, una casa e in alcune circostanze anche la dignità a chi l’ha persa nel cammino della sua vita.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
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