Sembrava un pomeriggio come tanti: la chiacchierata, la spesa, gli spiccioli, le solite richieste e strette di mano da una parte e l’altra del cancello. Dopo un breve confronto, Tino accende la telecamera per il video da pubblicare sul canale. A differenza delle altre volte, però, Lello sbotta: “Voglio essere cacciato di qua, vi denuncio tutti, te, l’amministratore di sostegno e la Asl”. Non sappiamo cosa sia effettivamente successo, se i soliti ignoti lo abbiano convinto di qualcosa. Sta di fatto che tutto degenera in poco tempo. È buio pesto, il faretto della telecamera – tenuta bassa per riprendere la naturalezza di quelle rivendicazioni – serve a Lello e Antonio per vedersi in faccia. Il discorso è sempre quello: “Vi denuncio tutti”, come se io o Tino avessimo qualche responsabilità sulla scelta della struttura o più in generale sul progetto di vita che è stato individuato per Lello. La tensione è evidente. Un confronto tra due amici, non è la prima volta, ma il prolungato periodo di “detenzione forzata” rende tutto più complicato. Non c’è modo di farlo ragionare, l’idea di mollare tutto e dedicarsi a tempo pieno a tutto il resto è fortissima, ma ormai Lello è diventato uno di noi. La storia, che certamente non avrà il finale romantico che in tanti volevano, rischia di precipitare da un momento all’altro. Le crepe ci sono, bisognerà solo capire se siano o meno irreparabili.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
[visualizzazioni_post]