Avevamo detto che di Leonardo non ci saremmo più occupati. Abbiamo risposto anche in maniera piccata ai familiari, ma essendo venuti a Bari da Varese per portarlo a San Patrignano, non ce la siamo sentiti di abbandonarli e così, insieme al padre e allo zio di Leo, ci siamo messi sulle sue tracce. La sua situazione si è anche aggravata perché è stato accusato di aver rubato 8 grammi di eroina a qualcuno, una storia complicata di cui non abbiamo tutti i contorni, e per questo motivo pare sia stato colpito con una ginocchiata al volto e si è rotto il setto nasale. La sua dipendenza è diventata ancora più grave, dato l’uso dell’eroina. Lo abbiamo cercato in tutti i luoghi che fino ad ora ha frequentato. “Vi chiedo scusa anche per lui” ci ha detto il padre. Siamo andati alla ex caserma Rossani, ritrovo di molti tossici e anche nei pressi della stazione centrale dove bazzica in cerca di soldi. Fino alla fine lo abbiamo trovato in piazza Moro e ci ha anche accusato di infamia per aver aiutato il padre e lo zio. Ha cercato di scappare, dicendo che per lui non c’è futuro. È anche arrivata la sorella che ha cercato di calmarlo, ma è andato in escandescenza aggredendo e colpendo Antonio allo sterno con un calcio, mentre Tino e i parenti cercavano di contenerlo. La sua reazione ha messo in allerta un poliziotto locale che lo ha immobilizzato e sul posto sono giunti anche altri agenti e i Carabinieri. Dopo poco si è calmato e grazie ai familiari, ma soprattutto a zio Mauro, i momenti di ira di Leo sono stati contenuti e si è convinto a partire con loro e ad andare a San Patrignano. Nonostante la delusione, i colpi bassi, le aggressioni, le bugie, bisogna sempre ricordarsi che la tossicodipendenza è una malattia che porta chi ne soffre a tradire pesantemente i cari e chi vorrebbe aiutarlo. Leo al momento dei saluti è stato riconoscente nei nostri confronti, ha capito che non sarà mai lasciato solo, neanche da chi ha tradito più volte. Si è convinto di voler andare a San Patrignano, a spese del padre. Ci ha fatto una promessa: “Riprenderò in mano la mia vita”. Noi speriamo che sia così e di non avere notizie tragiche sull’esito di questa scelta. In bocca a lupo Leonardo. Ci rivediamo quando sarai finalmente e completamente pulito.
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- di: Raffaele Caruso
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