È giusto o no applicare un prezzo per ogni minimo servizio richiesto? È la domanda dell’estate 2023, battezzata da molti come l’estate dei rincari dopo le varie vicende che sono balzate agli onori della cronaca, come i tre euro chiesti per riscaldare un biberon a Vieste, i due euro spuntati nello scontrino per un piattino o per dividere un toast o l’euro chiesto a Lecce per dividere una crepe. L’ultima storia arriva da Molfetta. “Locale occupato da soli due clienti, distanza tra veranda e cassa forse 10 metri. Mi fa pagare il supplemento veranda due euro per 4 patatine che normalmente vanno offerte con un aperitivo”, la denuncia di un utente su Facebook.
Ilario crede in Debora, donati 200 euro: “Bello avere la fiducia della gente. Sogno un letto comodo”
- di: Raffaele Caruso
[visualizzazioni_post]