“Il datore di lavoro non può insinuare la falsità del certificato medico. Si tratta di una affermazione altamente rischiosa che alimenta la cultura del sospetto che dovrebbe essere quanto di più lontano dall’ordinato e lineare svolgimento di un processo volto all’accertamento di fatti”. Così il giudice Giovanna Campanile ha rigettato l’opposizione al reintegro e al risarcimento dell’autista licenziata dall’Amtab per scarso rendimento perché, secondo i vertici, la donna aveva accumulato 170 giorni di assenza per malattia, mettendo così in dubbio il suo stato di salute. Del caso ne avevamo parlato nel lontano 2019, anno in cui l’autista era stata licenziata e grazie all’avvocato Maria Antonietta Papadia è riuscita a vincere la causa ottenendo anche un risarcimento di 12.500 euro. “La malattia è un diritto del lavoratore” per questo motivo la decisione da parte dell’ex presidente Vulcano è stata rigettata. Per l’Amtab erano sospette le assenze in prossimità di festività domeniche o sabati, ma come dimostrato dall’avvocato, la donna ha lavorato durante alcune festività e anche in zone particolari su mezzi sgangherati. La giudice per questo ha ritenuto che le assenze erano giustificate e non importa quindi se “il rendimento è a livelli inferiori rispetto agli standard di produttività”.
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- di: Raffaele Caruso
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