Michele Glorioso, l’operaio dell’azienda Skf licenziato insieme al collega a causa della produzione difettosa di cuscinetti destinati alle auto elettriche, ha sostenuto in giornata nello stabilimento le visite mediche dopo essere stato reintegrato a lavoro come stabilito dalla sentenza emessa dal tribunale.
“L’azienda mi ha già comunicato che tutto questo è temporaneo, faranno opposizione nonostante la chiarezza della sentenza. Non è finita qui”, racconta Michele che continuerà a restare a casa percependo anche lo stipendio senza lavorare secondo l’iter avviato dall’azienda.
A Michele è stato proposto una riassunzione nello stabilimento Skf di Torino, nonostante l’azienda consideri il suo ancora un errore. “Non capisco questo accanimento nei miei confronti – spiega -. Io voglio solo lavorare, non chiedo nient’altro”.
Una volontà precisa e chiara quella di Michele, che ha anche rifiutato una cospicua somma di denaro da parte dell’azienda nella fase di conciliazione a differenza del suo collega di 62 anni. “Io sono innocente – ribadisce l’operaio -. Non lo dico solo io, lo dice anche il giudice. Sono un padre di famiglia, voglio solo tornare sul posto di lavoro e portare a casa il pane dignitosamente”.