Gli ultimi dispositivi di protezione individuale consegnati da Arif Puglia ai suoi operai risalgono al 2014. Otto anni senza guanti, divise, scarpe antinfortunistiche, occhiali e compagnia cantando. Otto anni in cui, per esempio al Vivaio Fungipendola, nel cuore della foresta di Mercadante, a Cassano delle Murge, si va avanti col fai da te. I dipendenti che vogliono proteggersi adeguatamente devono farlo a proprie spese. Saputa la notizia abbiamo deciso di fare incursione proprio alla vigilia del Primo Maggio e degli ultimi italiani morti sul posto di lavoro.
Un periodo nero, con i soliti annunci post tragedia: aumento dei controlli nelle aziende pubbliche e private. L’Arif, che di certo non ha mai brillato per trasparenza, sta tuttavia predisponendo una piattaforma per la consegna dei dispositivi di sicurezza con tanto di codice utile a tracciarne l’utilizzo e la riconsegna dopo la normale usura. Intanto l’immagine simbolo è quella dei guanti bucati di Nicola.
Il vivaio stesso, per completare l’opera, sorge nel cuore di una lama, già travolta dall’acqua nel 2005. Fu un disastro. Il fiume d’acqua, alto 4 metri, travolse tutto, distruggendo persino la vecchia cisterna in pietra. Anche in questo caso pare che Arif stia passando ai rimedi e con notevole impiego di risorse pubbliche, starebbe predisponendo il trasferimento dell’attività del vivaio nella zona di Bitetto.
Intanto al direttore generale, Francesco Ferraro e al direttore del personale, Francesco Vurchio, i dipendenti dell’ente pubblico chiedono dal Gargano al Salento di ottenere le necessarie protezioni per svolgere al meglio e in sicurezza il proprio lavoro al servizio della comunità. Stando alle notizie ricevute finora, l’Arif sarebbe già stata multata in alcuni cantieri di sua competenza proprio perché il personale era sprovvisto le protezioni individuali. Dal canto nostro ci proponiamo di acquistare la fornitura di fazzolettini da destinare a dirigenti pubblici, rappresentanti politici e istituzionali, nel caso di eventuali tragedie e dunque per asciugare le eventuali e copiose lacrime di coccodrillo.