Il curriculum politico testimonia chi è Giacomo Olivieri e la sua inclinazione al cercare a tutti i costi di emergere. Il titolare dello studio legale Olivieri, specializzato nel diritto societario, amministrativo, fallimentare e d’impresa, si è affacciato alla politica nel 1995, candidandosi alle comunali con il centrosinistra. Viene eletto e prende parte all’opposizione così come nel 2005, ma questa volta alla Regione e nelle fila di Forza Italia, prima di passare con La Margherita al sostegno di Vendola.
Nel 2010 si ricandida alla Regione con Italia dei Valori, prima di fondare il suo partito “Moderati e popolari”. Viene nominato da Emiliano presidente della Multiservizi a Bari nel 2013, ma nel 2015 la carica non viene rinnovata da Decaro. Nello stesso anno, ovvero il 2013, aveva lasciato la Regione per candidarsi al Parlamento nelle fila del Centro Democratico senza successo. Nel 2014 corre alle primarie del centrosinistra, vinte poi da Decaro, con Realtà Italia. Quelle stesse primarie, come emerso su alcune testate giornalistiche negli anni a seguire, sono state al centro di polemiche circa un loro possibile inquinamento, tanto da indurre Emiliano, sindaco uscente, a valutare l’annullamento. Proprio Olivieri fu indagato, anche se poi le irregolarità durante la votazioni (tra rimborsi e votanti senza documenti), non vennero approfondite a livello penale. Nel 2019 sostiene la candidatura di Di Rella a Sindaco di Bari nel centrodestra, con la candidatura e l’elezione di sua moglie al Consiglio Comunale, prima del suo passaggio alla maggioranza nelle fila del partito Sud al Centro.
Nella vita fuori dalla politica nel 2006 ha dato vita alla Fondazione Maria Rossi Olivieri con l’obiettivo della tutela del patrimonio artistico e culturale del sud Italia. Nel mezzo è stato anche console della Repubblica di Slovenia. I guai giudiziari però non sono mai mancati. Oltre a questa maxi inchiesta, Olivieri sarà processato, con l’accusa di concorso in bancarotta, nell’ambito dell’inchiesta sul crac delle Immoberdan e Gruppo Nitti. In più avrebbe finto di essere un malato diabetico, assieme alla moglie (lei insegnante), con l’obiettivo di ricevere prima di tanti il vaccino anti Covid.