Arriva in Puglia, precisamente a Lecce, l’indagine sulla morte delle due donne, madre e figlia di 83 e 54 anni, trovate mummificate nel loro appartamento a Roma. A dare l’allarme erano stati alcuni familiari che non avevano notizie da più di un mese di Luana Costantini ed Elena Bruselles. L’indagine è arrivata nel Salento perché nella casa di Monte Mario, fino a qualche tempo fa, abitava anche Paolo Rosafio, leccese e compagno della 54enne Luana. Rosafio è conosciuto perché appartenente al mondo dell’occultismo con il nome di Shekhinà Shekhinà e fondatore e amministratore di Cubytrix, una sorta di setta e gruppo di preghiera cui la 54enne si era avvicinata da tempo. L’uomo, al momento non è indagato, avrebbe lasciato l’appartamento a dicembre per ritornare a Lecce. Sarà ascoltato nelle prossime ore per ricostruire la vicenda legata alle due donne. La morte potrebbe essere riconducibile a cause naturali, ma per questo occorrerà attendere gli esiti dell’esame autoptico. E dagli esami tossicologici si saprà se Luana, in particolare, sia stata uccisa da una dose massiccia di stupefacenti, che avrebbe acquistato con il denaro della pensione della madre.