La caldaia sarebbe stata montata male. Sarebbe questo il motivo della fuga di gas che ha ucciso Jabushanuri Beka ed Eka, madre e figlio di 41 e 16 anni di nazionalità georgiana. Era marzo 2020 ed era da poco iniziato il lockdown. L’aria letale dell’appartamento ha ucciso i due, trovati morti il giorno dopo da un parente che chiamò immediatamente il 118. All’arrivo dei sanitari non si poté che constatarne il decesso. A distanza di due anni i giudici credono di aver individuato il responsabile ovvero il 67enne barese M.F., manutentore della caldaia. Per lui è iniziato ieri il processo di primo grado con l’accusa di omicidio colposo. Secondo il pm Dentamaro, la caldaia era stata montata male nell’appartamento di via Dante, tra via Ravanas e via Ettore Fieramosca. Nella prima udienza del processo che si è celebrato ieri si è costituita parte civile la sorella della donna, zia del figlio adolescente deceduto, assistita dall’avvocato Aurelio Gironda.
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- di: Raffaele Caruso
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