Alle prime luci dell’alba, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno tratto in arresto e tradotto in carcere Eugenio Palermiti, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, 69enne ritenuto ai vertici del clan mafioso Parisi – Palermiti, storicamente operativo nel quartiere Japigia di Bari.
Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, il predetto risponde di vari reati aggravati dal metodo mafioso. Innanzitutto è ritenuto responsabile, in veste di mandante, dell’agguato armato subito dal coetaneo Teodoro Greco al quartiere Japigia di Bari nel mese di novembre del 2013. La vittima fu colpita alle gambe da due colpi di arma da fuoco che gli procurarono diverse fratture.
Il destinatario dell’agguato, avvenuto con modalità mafiose, ben inserito nel tessuto sociale cittadino, in ragione del ruolo di responsabilità rivestito in un’agenzia giornalistica di distribuzione di quotidiani e periodici, in più occasioni, sfruttando le proprie conoscenze, aveva concesso favori alla persona oggi arrestata. Il rifiuto di continuare aveva determinato propositi di vendetta, culminati nell’ordine di sparargli. Il movente del mandante, poi effettivamente perseguito, era indurre la vittima a chiedere proprio a lui aiuto e protezione per l’agguato subìto.
Il provvedimento cautelare riguarda anche altri fatti delittuosi contestati, come atti persecutori e violenza privata, sempre aggravati dal metodo mafioso, commessi a cavallo tra gli anni 2021-2022, in danno di tre aspiranti collaboratori di Giustizia e dei loro familiari. Le condotte erano dirette ad ottenere la ritrattazione delle dichiarazioni rese e l’allontanamento forzoso dei rispettivi nuclei familiari dal quartiere Japigia di Bari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.