Il gup del tribunale di Bari Giuseppe Battista ha condannato a pene comprese tra i 20 anni e i 3 anni e 4 mesi di reclusione nove persone, ritenute appartenenti al clan Strisciuglio, per estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti del titolare di una carrozzeria del quartiere Palese. Le pene più alte – in continuazione con precedenti condanne – sono state inflitte a Saverio Faccilongo (ritenuto tra i capi del clan), Giuseppe Caizzi e Giovanni Sgaramella, condannati a 20 anni di reclusione. Pietro Mercoledisanto è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di carcere, mentre Giovanni Tritto e Vito Antonio Catacchio (quest’ultimo riconosciuto colpevole solo per alcuni episodi di estorsione, mentre è stato assolto per altri) a 6 anni. Tommaso Peschetola ha rimediato una condanna a 5 anni di reclusione, Raffaele Stella e Antonio Tortora a 3 anni e 4 mesi.
Nel corso degli anni gli imputati avrebbero obbligato il titolare a “effettuare lavori di carrozzeria sulle loro auto senza pagarlo”, oltre a costringerlo a “consegnargli diverse somme di denaro”, dai tremila ai cinquemila euro. Soldi che, scrive la Procura, sarebbero serviti come “pensiero per il loro capo detenuto”, Saverio Faccilongo, e per sostenere le spese legali di altri membri del clan in carcere. Agli imputati era contestata anche l’aggravante dell’agevolazione mafiosa al clan Strisciuglio.