Giudizio immediato per Davide Lepore e Giovanni Didonna, rispettivamente di 30 e 28 anni, ritenuti responsabili dell’omicidio di Ivan Lopez, ucciso sul lungomare IX maggio nel quartiere San Girolamo a Bari la sera del 29 settembre 2021. Lo ha deciso la gip di Bari, Rosa Caramia. Lopez fu ucciso con almeno sei colpi di pistola mentre tornava a casa su un monopattino elettrico.
I due rispondo di omicidio pluriaggravato in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso perché avrebbero agito per conto del clan Capriati di Bari vecchia e del clan Parisi-Palermiti del quartiere Japigia, in lotta con il clan Strisciuglio che invece aveva il predominio sui quartieri San Paolo e San Girolamo. Inoltre è stata anche aggiunta l’aggravante della premeditazione.
I due, detenuti nelle carceri di Bologna e Viterbo, rispondono anche di porto e detenzione illegale di arma da sparo e del furto di due auto, una delle quali utilizzata per recarsi nei pressi dell’abitazione della vittima. Lepore, secondo i pm, sarebbe stato l’esecutore materiale dell’omicidio, mentre Didonna avrebbe aiutato a commettere il delitto rubando, circa venti giorni prima, a Polignano a Mare, un’Alfa Romeo Giulietta e una Fiat 500 L, poi effettivamente usata per raggiungere la vittima nei pressi della sua abitazione.
Lopez, secondo gli inquirenti, sarebbe stato ucciso per ritorsione perché, insieme con suo fratello Francesco, avrebbe compiuto delle estorsioni nei confronti di Lepore, titolare di alcune autorimesse di Bari e vicino al clan Capriati della città vecchia. I fratelli Lopez, invece, erano esponenti del clan Strisciuglio. L’omicidio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è maturato in un contesto di “fibrillazioni e delle contrapposte azioni di fuoco, incominciate nell’estate 2021, fra il clan Strisciuglio” e il clan Parisi-Palermiti di Japigia.