Emergono nuovi retroscena sul blitz della Polizia che questa mattina ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni da 12 milioni di euro nei confronti di 13 persone legate al clan Parisi-Palermiti di Bari. L’attività rappresenta la prosecuzione dell’operazione ‘Codice interno’ che ha disvelato legami tra mafia e politica e con la quale lo scorso 26 febbraio sono state arrestate 130 persone. In totale le misure eseguite oggi sono 34. I sequestri riguardano beni immobili (tre autolavaggi, tre bar, un centro estetico, case, ville e auto), quote di società commerciali e di servizio, beni aziendali e strumentali, conti correnti bancari e postali. Questi beni, sottolineano gli inquirenti in un comunicato, sono “riconducibili alle attività delittuose del clan o comunque costituenti patrimoni di ingiustificata provenienza in sproporzione alle reali capacità reddituali”. Già nell’esecuzione delle prime misure, agli indagati erano stati sequestrati 20 milioni di euro.
Tra gli indagati in questo filone d’inchiesta il 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede, Tommy Parisi, Eugenio Palermiti, suo figlio Giovanni (48 anni) e la moglie Anna Pascazio (50), Lorenzo Lafronza (45), Lorenzo e Nicola Catalano (44 e 69), Giuseppe Sciancalepore (69), Ignazio e Floriana Froio (61 e 31), Giuseppe Scaglione (75) e Luigi Mendola (48). I sequestri sono stati eseguiti anche a carico di Antonino Palermiti, Cosimo Fortunato, Otello Natangeli, Antonio Carrassi. A tutti è contestata l’intestazione fittizia di beni, nei confronti di alcuni indagati è contestata anche l’aggravante mafiosa.
Tra i beni sequestrati c’è anche l’Arca Puglia srl, società con lo stesso nome dell’Agenzia regionale pugliese che si occupa di produzione televisiva e proprietaria di alcune reti e testate locali, formalmente intestato al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede ma riconducibile a Tommy Parisi. Disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche della società Antares titolare di un garage-autolavaggio in via G. Petroni, il Gran Autolavaggio di via Padre Pio, la sede e il centro estetico Biblo Sun di via Kolbe, la Cornetteria di Maria Vivace di via Caldarola, la Caffetteria Johanna sempre in via Caldarola, il Superlavaggio di via Peucetia, il Moloco caffè di via Salapia. E ancora la villa di Eugenio Palermiti in via Caldarola intestata a un prestanome, parte di un fabbricato in via Salapia, parte in via padre Kolbe a Bari, tre case a Barletta. Sequestrati i conti anche di Giovanni Palermiti, Anna Pascazio, del Centro carni pugliese di Palermiti, del cugino Antonino Palermiti, di Cosimo Fortunato e Otello Natangeli. Infine un Audi Q2 e una Fiat 500 L.