La Suprema Corte ha ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dagli imputati e per questo la Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito 27 ordini di custodia cautelare, 21 italiani e 6 albanesi, accusati di associazione di tipo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti. Gli arresti sono stati compiuti a Lecce, Brindisi e Trieste e le pene inflitte vanno da un minimo di 3 anni a un massimo di 16 anni. L’operazione è stata compiuta con l’impiego complessivo di circa 100 unità ed il concorso di pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le indagini, partite nell’agosto del 2012 e concluse un anno dopo con 48 indagati, avevano portato alla disarticolazione di due distinte organizzazioni, di cui una di stampo mafioso dedita alle estorsioni e al traffico di stupefacenti e un’altra italo-albanese dedita all’importazione dall’Albania d’ingenti quantitativi di eroina. Nel corso dell’attività investigativa, denominata “Federico II”, sono stati sequestrati anche beni mobili e immobili per i quali è stata successivamente disposta la confisca, in particolare una villa; un appartamento; un box; due conti correnti; un compendio aziendale di una ditta individuale; il 95% del compendio aziendale di una società.
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- di: Raffaele Caruso
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