Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio di Japigia, ha parlato con un magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Bari. L’erede designato si trova in carcere, dove sta scontando la condanna all’ergastolo per l’omicidio Rafaschieri, avvenuto il 24 settembre 2018 a Carbonara. Durante l’interrogatorio relativo ad un altro omicidio, quello di Nicola De Santis del 12 aprile 2017, Palermiti ha parlato anche di altri episodi di sangue, tra cui proprio l’omicidio Rafaschieri. Ieri si è tenuta la prima udienza del processo di secondo grado relativo proprio a questo episodio, ma è stata rinviata al 22 maggio perché il legale di Palermiti ha comunicato che, nel corso di un interrogatorio con i pm, il suo assistito ha reso dichiarazioni relative anche all’omicidio Rafaschieri.
Una svolta inattesa, visto che Palermiti fin qui non aveva mai voluto parlare con i magistrati, avvalendosi sempre della facoltà di non rispondere. L’unica dichiarazione, scritta e non verbale, la si trova nella confessione depositata in cui aveva ammesso le sue responsabilità per l’omcidio e chiesto scusa alla madre dei fratelli Rafaschieri. Nell’agguato rimase gravemente ferito il fratello della vittima, Alessandro, che è stato risarcito da Palermiti e Mineccia (condannato a 20 anni di reclusione per aver agito al fianco di Palermiti) con 200mila euro per quanto commesso. C’è grande attesa per le dichiarazioni spontanee in forma scritta che Palermiti fornirà nelle prossime settimane.