Non c’è da vero pace per l’Istituto Majorana. In giornata vi abbiamo dato la notizia del coinvolgimento di una studentessa di 14 anni nell’aggressione nei confronti del docente Vincenzo Amorese avvenuta il 23 settembre scorso, ma non si tratta dell’unico episodio di violenza che coinvolge la scuola situata nel quartiere San Paolo. Vi abbiamo raccontato anche della condanna inflitta al 50enne Domenico Galletta, pregiudicato e patrigno di una studentessa che lo scorso gennaio sarebbe stata aggredita dalla mamma di una compagna di scuola che aveva bullizzato: l’uomo è stato condannato a due anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di stalking e al risarcimento del danno alle persone offese per cinquemila euro ciascuna come provvisionale immediatamente esecutivo. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Bari, avrebbe perseguitato la donna con ripetute telefonate, minacce e appostamenti sotto casa. Il 50enne si è difeso in aula ammettendo di aver minacciato la donna una sola volta, con una telefonata, ma di non aver mai seguito né la donna né sua figlia.

Nella giornata di ieri la bulla di 16 anni ha cercato di farsi giustizia da sola dopo la condanna inflitta al patrigno, aggredendo la sua vittima prima dell’ingresso a scuola, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno. Un collaboratore scolastico è intervenuto per sedare gli animi, la mamma della ragazzina 14enne ha incontrato la preside Paola Petruzzelli che a sua volta ha invitato la donna a presentare una relazione sui diversi episodi di cui la figlia sarebbe stata vittima. “Sarai carne da macello”, “appena torni ti rompo le scatole”: sono questi i contenuti di alcuni messaggi minatori inviati su Whatsapp alla 14enne che non si sarebbe recata a scuola per diversi mesi impaurita dagli insulti e dalle minacce. Su questi contenuti è stato aperto un fascicolo di indagine da parte della Procura dei Minori a carico della 16enne.