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Manduria, Natale Bahtijari ucciso e gettato in una scarpata: “Scene da Gomorra”. I nomi dei tre giovani fermati

1 Marzo 2023
– Autore: Raffaele Caruso
1 Marzo 2023
– Autore: Raffaele Caruso

Sono il 19enne Vincenzo Antonio D’Amicis, il 22enne Domenico D’Oria Palma e il 22enne Simone Dinoi i tre giovanissimi ragazzi di Manduria sottoposti a fermo dalla Squadra Mobile di Taranto perché accusati di aver ucciso Natale Naser Bahtijari, il 21enne nato a Campi Salentina, di origine montenegrina ed etnia rom, che risiedeva a Lecce. Il corpo del giovane è ritrovato sotto un cavalcavia che dalla via vecchia conduce a Oria, in provincia di Brindisi.

I tre ragazzi, come si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, sono cresciuti sin da piccoli sotto l’ombra di Vincenzo Stranieri, boss incontrastato di Manduria e nonno di D’Amicis, che la vittima avrebbe “sfidato” pretendo il pagamento per intero della fornitura di stupefacenti, senza accettare la richiesta di dilazione avanzata dai tre. La giovane vittima viene mandata a Manduria con l’obiettivo di mediare e trattare, ma qualcosa va storto. Natale Naser Bahtijari viene prima accoltellato, poi caricato sull’auto di Simone Dinoi tra le urla. Nessuno interviene e la vettura si ferma in un luogo appartato dove il giovane viene colpito ancora. Ad incastrare i tre sono le intercettazioni.

“Io ti prendo e ti uccido per quello che hai fatto a mia madre”, le parole di D’Amicis mentre lo pugnala. E ancora: “Pezzo di merda… vieni che ti lascio lo sfregio a vita…tu della famiglia mia… ti scanno tutto infame”. Un “silenzio squarciato dalle urla della vittima amplifica e rende nitide le voci dei tre indagati e i colpi ferocemente inferti”, si legge nelle carte. Per gli inquirenti qualcosa degno della sceneggiatura di Gomorra, un atto di forza da parte dei tre. “Così la comunità manduriana e qualunque avventore del mondo criminale che avesse a che fare con la famiglia Stranieri avrebbe potuto recepire un messaggio che doveva arrivare chiaro e forte: nessuno poteva e doveva osare ripetere il gesto di disobbedienza della vittima”, scrive il magistrato nel decreto di fermo.

Emergono anche altri dettagli inquietanti. D’Amicis avrebbe ordinato agli altri due di bruciare il corpo buttato sotto un cavalcavia, ma i giovani non sono riusciti più a trovare il cadavere dopo essere tornati sul posto, ma non solo. Il 19enne avrebbe voluto uccidere anche le due amiche che avevano accompagnato Natale Naser Bahtijari all’incontro, salvo poi essere fermato dagli altri due. I tre verranno interrogati nelle prossime ore.