Il referente di Libera Puglia, don Angelo Cassano, prende le distanze dall’ingresso nella giunta regionale di Michele Emiliano, come assessora alla Legalità e alla Cultura, di Viviana Matrangola, figlia dell’assessora comunale di Nardò, Renata Fonte, che fu uccisa nel 1984 per aver ostacolato un progetto di speculazione edilizia, la realizzazione di un residence lungo la costa salentina verso Porto Selvaggio. Matrangola è stata anche attivista di Libera.
Don Angelo Cassano, in un post su facebook, sottolinea “che personalmente e come referente di Libera Puglia non so nulla di questa scelta alla Regione” e che “attualmente” Matrangola “non è dirigente di Libera”. E aggiunge: “Sono schifato e addolorato di come si strumentalizza tutto, fermo restando che si tratta di persone rispettabili a cui va la mia stima ma sono scelte personali”.
E conclude: “Le mie posizioni sono chiare da sempre e non permetto a nessuno di strumentalizzarle. Ci vuole una rivolta morale etica e culturale nella politica di questa terra e non operazioni estetiche di facciata”. Ieri il governatore Michele Emiliano ha provveduto a effettuare un mini rimpasto: sono usciti due assessori “esterni”, Rocco Palese (Sanità) e Anna Grazia Maraschio (Ambiente), e sono entrate tre donne, oltre a Matrangola anche l’avvocata Serena Triggiani con la delega all’Ambiente, e la consigliera regionale del Pd, Debora Ciliento, con la delega ai Trasporti e Mobilità sostenibile.