“Sono anni ormai che tentiamo di fare migliorare la mensa scolastica barese, ma ogni segnalazione non viene presa in considerazione. Noi genitori siamo davvero preoccupati per la salute dei nostri figli. Vi chiediamo aiuto”. Inizia così la denuncia di una mamma arrivata in redazione in merito al servizio mensa nelle scuole baresi. Servizio che è stato affidato per i prossimi 4 anni alla società Ladisa. Attraverso un’inchiesta giornalistica Quinto Potere, nei mesi scorsi, si è occupato proprio della gara da 14 milioni di euro indetta dal Comune di Bari per l’appalto del servizio mensa nelle scuole del capoluogo pugliese, prima aggiudicato dalla Cooperativa di Solidarietà e Lavoro Scarl e poi passato alla Ladisa dopo l’esclusione della prima al termine di alcune verifiche.
I genitori ora puntano il dito però contro il servizio mensa offerta dalla Ladisa e sulla qualità del cibo offerto ai propri figli. “Il servizio mensa rappresenta sicuramente un grande aiuto per i genitori che lavorano, ma in questi anni la qualità del cibo è diventata sempre più scadente – racconta la mamma -. Abbiamo tentato diverse volte di parlare con qualcuno affinché le cose potessero migliorare ma niente, solo tentativi inutili! Questo è l’ennesimo pasto disgustoso che i nostri figli hanno dovuto sopportare”, si legge nella parte finale del messaggio. Le foto allegate parlano chiaro. Un pezzo di pesce e un blocco di spinaci congelati, dalle sembianze di un mattone, serviti nei piatti. In un altro scatto si vede invece una mela marcia. I problemi non riguardano solo la qualità degli alimenti, ma tutta la gestione.
In redazione sono arrivate nelle ultime ore diverse segnalazioni. “Siamo un gruppo di mamme disperate. I nostri figli continuano a mangiare brodaglie e pesce andato male. Siamo mamme lavoratrici e paghiamo 6 euro al giorno per vedere i nostri figli mangiare e stare male oppure digiunare per poi mangiare a casa alle cinque del pomeriggio. Non sappiamo più cosa fare, siamo disperate. Non sappiamo più a chi chiedere aiuto”, la testimonianza di un’altra mamma.
“Abbiamo subito interessato l’azienda dopo le segnalazioni girate, con cui stiamo cercando una soluzione per rispondere alle famiglie. L’azienda ci ha garantito la salubrità dei cibi e il rispetto delle norme, ma insieme dobbiamo trovare una soluzione che incontri anche il gusto degli utenti – spiega l’assessora Paola Romano. -. Il nuovo appalto che si sta avviando in questi primi giorni di gennaio ha introdotto le prescrizioni delle normative nazionali sul servizio di refezione che nell’interesse della salute dei bambini vincola le amministrazioni alla scelta di alimenti biologici e con elevate qualità nutritive. Nei prossimi giorni insieme alla Ladisa incontreremo il comitato dei genitori per valutare insieme le possibili alternative”.