Il solo fatto che ci avessero dato il via libera per entrare nell’azienda ci aveva meravigliato, ma il fatto che ci abbiano fatto entrare in ogni stanza, fatto riprendere qualsiasi cosa e chiunque senza darci limiti ci ha fatto davvero rimanere sbalorditi. Stiamo parlando della nostra incursione nel cuore della Ladisa. Lo stesso Sebastiano Ladisa, dopo la nostra chiamata in merito al bando da 14 milioni di euro sulle mense scolastiche, in merito al quale ha deciso di ricorrere al Tar per denunciare delle anomalie, come l’incontro tra il R.U.P. e uno degli aggiudicatori della gara durante l’espletamento della stessa, ci aveva dato il via libera facendoci rimanere di sasso. Una concessione inaspettata visto che il dottor Lopresti di “Solidarietà e Lavoro” è sparito dopo aver fatto la stessa richiesta. Mentre la commissione sta esaminando nuovamente l’offerta a causa di un’anomalia del ribasso, noi abbiamo fatto il giro dello stabilimento insieme al dottor Giustino. Siamo prima passati nei laboratori dio ricerca e di analisi in cui gli specialisti controllano tutti gli alimenti che vengono utilizzati, se sono biologici al 100%, se ci sono sostanze inquinanti e anche se ci sono allergeni oppure Ogm. bardati di cuffia e camice, siamo entrati anche nelle cucine. Abbiamo visitato quella dedicata ai celiaci, per poi passare in quella più grande dove si preparano tutte le pietanze che poi vengono trasportate negli ospedali o nelle sedi dove opera Ladisa. In totale vengono preparati 10mila pasti giornalieri, anche specifici per le richieste di ogni paziente. Siamo entrati persino nelle celle frigorifere dove vengono conservati le varie carni. Dopo la preparazione siamo anche andati nel magazzino dove vengono conservati tutti i prodotti secchi che poi vengono suddivisi nei vari trasporti. Insomma, nonostante fossimo arrivati in un orario di punta, con i pasti pronti per essere consegnati, abbiamo potuto visitare per intero tutta la filiera Ladisa.