Continua la nostra inchiesta in merito alla gara da 14 milioni di euro indetta dal Comune di Bari per l’appalto del servizio mensa nelle scuole del capoluogo pugliese. Il nostro lavoro è sollevare dubbi, soprattutto dopo la lunga lettera di Sebastiano Ladisa dove denuncia “una serie di disattenzioni e grossolani errori di valutazione dei dirigenti comunali incaricati” e “l’inadeguatezza della commissione giudicatrice”. Tutte cose che hanno portato l’azienda Ladisa ha classificarsi seconda nella graduatoria, dopo 20 anni di attività e a ricorrere così al tar.
Per avere delle spiegazioni in merito alla vicenda siamo andati alla Ripartizione Pubblica Istruzione, sede in cui c’è anche il R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento). Quest’ultimo era assente e per questo abbiamo rivolto le nostre domande all’avvocato Roberta Lorusso, responsabile della Ripartizione Pubblica Istruzione, dopo il ricorso presentato da Ladisa sulla gara d’appalto delle mense scolastiche. L’avvocato Lorusso era impegnata in una video call che ha momentaneamente lasciato per apprendere le nostre domande. “C’è ancora una gara in corso. Il direttore di ripartizione non si occupa della gara”. Alla nostra incalzante domanda su quanto abbiamo appreso, ovvero che il R.U.P. abbia più volte incontrato l’aggiudicatario provvisorio, la Lorusso ha specificato che “Ogni Rup decide con la propria testa e si assume le proprie responsabilità. Ci sono dei procedimenti in corso che potranno far capire se il rituale attuato sia stato o no consono. Non siamo noi a doverlo dire”. Non è l’unica a cui abbiamo rivolto le nostre domande, mentre abbiamo chiesto alle aziende che hanno partecipando al bando di farci visitare i rispettivi centri cottura.