Torniamo ad occuparci dell’indagine della Guardia di Finanza che ha acceso i riflettori su Biosalus da ottobre scorso. L’azienda di depuratori ha centinaia di agenti in tutta Italia, nella sede principale di Bari è stato effettuato un blitz di cui vi abbiamo parlato nel precedente servizio. S’indaga per evasione fiscale. Sono stati ascoltati alcuni dipendenti ed ex dipendenti e sono stati acquisiti documenti. Nella cassaforte situata nella stanza dell’ex redazione del Quotidiano Italiano pare, secondo alcune indiscrezioni, ci fossero all’interno circa 100mila euro di assegni postdatati e 50mila euro in contanti. Il giro sarebbe però molto più ampio.
Non abbiamo ricevuto risposte ufficiali da parte di Biosalus. Voci di corridoio affermano come per l’azienda si tratti solo di “controlli normali e di routine” e che tutto sia sotto controllo. Vi abbiamo parlato anche di alcune carte particolari di cui eravamo entrati in possesso. Dalle dichiarazioni di diversi ex dipendenti sono emersi fuori alcuni nomi interessanti e legati a certi sistemi baresi, tra cui quello di un commerciante e di due prestanomi. La Guardia di Finanza ha acceso i riflettori anche sui colloqui e sulle assunzioni della Biosalus che sarebbe a capo di un sistema di diverse aziende dove il modus operandi era più o meno analogo.
Vi abbiamo parlato del rapporto tra Biosalus e il Quotidiano Italiano, vi abbiamo raccontato cosa è successo realmente, cosa ha portato al nostro addio, al crack del Quotidiano Italiano e alla nascita di Quinto Potere, prima di svelare il reale motivo dell’acquisizione da parte di Mauro Messina del Quotidiano Italiano. Questa volta ci occupiamo della trattativa che c’è stata per il passaggio del giornale dalle mani di Giacomo Olivieri a quelle di Mauro Messina, nel periodo caldo della maxi inchiesta che ha provocato il primo terremoto giudiziario a Bari. Un affare, di cui vi sveliamo anche le cifre, che ha rischiato di saltare all’ultimo, prima dell’intervento leggendario di Antonio.