Sono 75 le persone, 64 delle quali assolte per prescrizione del reato di falso in concorso pubblico, che sono riuscite ad ottenere la patente grazie ad esami truccati e che dovranno sostenere nuovamente l’esame di guida per veicoli di tipo B. Lo ha stabilito il giudice Ambrogio Marrone. “Potrebbero rappresentare un rilevante pericolo per l’incolumità degli utenti della strada”, si legge nelle motivazioni della sentenza depositata solo pochi giorni fa. Il riferimento è all’organizzazione delle patenti facili vicina al clan di Savinuccio Parisi e messa in piedi dal pregiudicato Battista Lovreglio, luogotenente del boss. Una vera e propria ditta di famiglia visto che, dopo l’arresto, Lovreglio l’aveva affidata a figli e nipoti. La banda aiutava a superare gli esami di guida senza studiare dietro al pagamento di una cifra che oscillava da 2500 a 3500 euro.
Un sistema smascherato dalla Polizia Stradale nel 2018.In un appartamento situato nel quartiere Japigia di Bari e di proprietà della famiglia Lovreglio, era stata allestita una cabina di regia da dove venivano suggerite le risposte ai candidati. Tutti si presentavano all’esame con microcamere e auricolari, ricevevano le risposte giuste e riuscivano a superare il quiz. Un metodo infallibile che però è stato scoperto. Solo però 11 persone sono state condannate a pene tra 2 anni e 8 mesi, per altri 64 i reati sono stati prescritti. La patente però è stata sequestrata a tutti. I Lovreglio invece avevano patteggiato.