Sono diventate definitive, dopo che la Cassazione ha rigettato i ricorsi della difesa, le condanne per due ex pm del Tribunale di Trani, Michele Ruggiero e Alessandro Pesce, rispettivamente alla pena di 6 mesi e a 4 mesi di reclusione per concorso in tentata violenza privata. Ora i due magistrati sono in servizio come sostituti procuratori presso il Tribunale di Bari. L’inchiesta era stata istruita dal procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, e dal pm Roberta Licci, competenti ad indagare sui procedimenti in cui sono coinvolti magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Bari. L’indagine riguarda pressioni fatte dai due pm tranesi, nell’ottobre 2015, su tre testimoni di un’inchiesta per costringerli ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti all’ex comandante della polizia municipale di Trani, Antonio Modugno, nella fornitura di photored. In primo grado Ruggiero era stato condannato ad un anno di reclusione, Pesce ad otto mesi. Le pene erano state poi ridotte in appello e sono ora diventate definitive dopo la dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi da parte della Suprema Corte.
“Non è detta l’ultima parola – afferma il pm di Bari Michele Ruggiero -. Non mi permetto di commentare le sentenze, come fanno tutti i magistrati che dicono di tenere a cuore l’indipendenza e l’autonomia della magistratura. Ovviamente in questo momento il mio punto di vista mi porta a considerare determinate cose che scriverò nel ricorso per Cassazione. Io ritengo di essere stato assolutamente rispettoso della legge, ho ritenuto, e l’abbiamo anche detto ai giudici in appello, che è stata svelata da poco, non completamente, una specie di trappola giudiziaria nei nostri confronti, trappola emersa già parzialmente un mese fa, e credo che ci saranno altre novità. Me lo auguro per un fatto di rispetto della giustizia, perché io ho lottato sempre contro la corruzione, e non ho guardato in faccia a nessuno”.