“Avete ucciso l’amico mio di Japigia. Ti devo tagliare la testa”. Non si placano le polemiche sulla morte del 27enne Christian Di Gioia. Dopo le gravi accuse della famiglia nei confronti di un componente dell’Arma e il corteo funebre contromano per onorare il defunto, morto in un incidente stradale, l’odio verso i Carabinieri sta prendendo piede tra i conoscenti del 27enne. Nonostante la costante condanna da parte del sindaco Decaro e del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ci sono episodi di odio nei confronti dei carabinieri.
L’ultimo risale a ieri sera, in via Mazzitelli. Intorno alle 23.25 una famiglia, nei pressi del bar cafè Asgard, vedendo passare una gazzella dei Carabinieri, ha iniziato a prendere in giro i militari. Questi ultimi hanno così deciso di fermarsi e affrontare chi stava loro rivolgendo le offese. Due fratelli hanno iniziato a minacciarli, rivendicando la morte del 27enne. “Ci dobbiamo vedere da soli, senza divisa. Ti devo tagliare la testa. Avete ucciso il mio amico”, sarebbero state le parole di uno dei giovani nei confronti di uno dei carabinieri. I militari, ormai alle stratte, hanno chiesto l’ausilio dei colleghi e così, poco dopo, sono giunte sul posto altre due gazzelle. Gli animi si sono subito alterati e uno dei presenti pare abbia rotto il lunotto posteriore dell’auto di servizio con un pugno. Le donne hanno cercato di sedare gli animi, una di loro si è anche sentita male nel vedere il padre fermato dai militari, mentre continuava a inveire. I Carabinieri hanno arrestato i due fratelli, i primi ad aizzarsi contro i militari. Entrambi pregiudicati, sono finiti agli arresti domiciliari.