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Minacce e violenza col decreto di espulsione, Jabbi: “L’Italia non mi caccia faccio ciò che voglio”

9 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
9 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

“Voi in Italia non siete capaci di mandarmi via, questa è casa mia”. A pronunciare questa casa è stato un uomo, irregolare sul territorio italiano e denunciato due volte per non aver rispettato il decreto di espulsione. Si chiama Jabbi e abbiamo incontrato Stefano, operatore di una comunità barese che ospita senzatetto, per raccontarvi una storia paradossale e tutta made in Italy. Dopo aver picchiato il suo ex padrone di casa e il suo ex datore di lavoro, è stato trasferito da Roma al centro per l’espulsione di Bari. La Questura della capitale ha però commesso un errore burocratico, così invece di essere espulso torna libero. Si rivolge al Pronto Intervento Sociale del Comune di Bari e ottiene un posto in comunità.

Negli ultimi tre giorni Jabbi ha creato il putiferio. “La Polizia è intervenuta per portarlo via, ma è sempre ritornato in struttura qualche ora dopo, scavalcando il cancello d’ingresso e introducendosi in struttura – racconta Stefano -. Ovviamente non mancano i momenti di tensione, con gli altri ospiti della struttura e con gli operatori, il legale gli ha detto di doversi mettere in regola altrimenti rischia l’espulsione ma lui non vuole farlo, ripetendo quella frase lì. Rischiamo tanto ogni giorno”.