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Molfetta, branco di bulletti terrorizza minori e anziani. Una testimone: “Violenza inaudita servono le ronde”

24 Ottobre 2022
– Autore: Eleonora Francklin
24 Ottobre 2022
– Autore: Eleonora Francklin

“Avevano gli occhi lucidi, pieni di odio. Solo a vederli mi sono venuti i brividi”. A parlare è una delle testimoni dell’aggressione avvenuta a Molfetta sabato sera a un gruppo di minori. “Era insieme ai suoi amici quando è stato preso alle spalle. Uno dei due ragazzi, secondo me di almeno 20 anni, lo ha prima fatto cadere a terra e poi ha iniziato a picchiarlo con calci e pugni. Gli amici sono riusciti a bloccare l’altro fino a che non è intervenuto un signore che con sua moglie stava mangiando alla vicina pizzeria. Nel fermare la furia del 20enne, anche il signore si è preso qualche cazzotto, oltre al fatto che anche a lui hanno fatto cadere gli occhiali da vista che uno dei due aggressori ha rotto volutamente – racconta la testimone -. Il tutto è durato una manciata di minuti e maledico il fatto che non ci fosse mio marito in quel momento. Io da sola non avrei potuto fare nulla”. Sul posto sono giunti i Carabinieri che stanno indagando su l’accaduto, ma anche i genitori del giovane che hanno cercato testimonianze su quanto accaduto. “Purtroppo – spiega la testimone – le telecamere della pizzeria non erano in funzione, ma di fronte, dal lato in cui i due sono scappati, c’è un negozio di telefonia e sicuramente aveva le telecamere accese”. Da mesi Molfetta è terrorizzata da questa escalation di aggressioni, a danno anche degli anziani. Un’altra aggressione è stata consumata sempre sabato sera, ma in via Giovene. A farne le spese un ragazzo di 18 anni intervenuto per difendere un minore. Anche lui è stato preso a calci e pugni, ma ha riportato una grave frattura della mandibola e sarà operato al Policlinico di Bari. “Abbiamo bisogno di ronde nel centro della città. Agenti in borghese che possano fermare questi vandali. I ragazzi sono terrorizzati, non possiamo costringerli a rimanere a casa dopo due anni di lockdown, ma noi genitori abbiamo il terrore possa accadere qualcosa. Il sabato non vogliono uscire perché hanno paura”.