Nonostante le sue pregresse vicissitudini penali, per le quali ormai aveva già scontato i suoi debiti negli anni passati, aveva ricominciato la sua vecchia attività di “pusher”. Erano mesi ormai che i carabinieri lo stavano attenzionando, riuscendo solo a raccogliere pochi elementi che confermavano la sua fiorente attività di spaccio. Con pazienza e costanza però, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Molfetta hanno seguito i movimenti del sospettato, analizzato i suoi spostamenti e le sue abitudini; sforzi che hanno trovato il giusto riconoscimento con il suo arresto in flagranza, colto mentre nascondeva lo stupefacente in posti sperduti delle campagne circostanti il “Pulo” di Molfetta e da dove poi la prelevava un poco per volta per distribuirla a chi gliela richiedeva.
Al momento dell’arresto sono stati rinvenuti 70 grammi circa di “polvere bianca”, risultata cocaina di ottima qualità, suddivisa il 170 dosi circa (per un valore di circa 5.000 euro) pronte ad essere smerciate. I carabinieri sono riusciti anche ad individuare il luogo ove l’arrestato preparava la sostanza “tagliandola” e dividendola in dosi, una casa di campagna intestata alla figlia, tra l’altro in fase di costruzione e senza alcuna regolare autorizzazione e, per quest’ultima violazione, la Polizia Locale di Molfetta, interessata per valutare la regolarità delle opere, ha proceduto al sequestro preventivo per violazione delle norme sull’abusivismo edilizia, denunciando di conseguenza la proprietaria all’A.G. competente.
Per S.G. di anni 50, originario di Molfetta, si sono aperti i cancelli del carcere di Trani, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, giusto il principio della presunzione di innocenza, ove rimarrà a disposizione dell’A.G. competente. È importante sottolineare che, all’arresto odierno seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.