“Mi voleva uccidere. Ha sfogato tutta la sua rabbia su di me. Aveva il coltello in mano e gli ho detto di pensare a nostro figlio. Io in quel momento pensavo a mio figlio”. A parlare è Dory Colavitto, la 35enne di Monopoli accoltellata dall’ex compagno lo scorso 2 novembre. La donna, ancora in fase di guarigione, ha rilasciato una intervista a La Vita in Diretta su Rai 1.
Dory racconta di avere cicatrici sull’80% del corpo. Muscoli e tendini recisi. Al momento le è impossibile camminare e l’occhio purtroppo non si è salvato. “Lo amavo. Abbiamo anche comprato casa insieme. Poi è diventato ossessivo perché credeva che lo tradissi. Per questo sono andata a casa di mia madre con mio figlio”. Ha raccontato con il cuore gonfio di lacrime.
Poi Dory ha ricostruito il giorno dell’aggressione. “Ero uscita di casa alle 5 e mezza per andare a lavoro. Avevo il terrore di uscire di casa e così mi portavo un mattarello. Mia madre si svegliava insieme a me e controllava dal balcone che tutto andasse bene, ma quella mattina non è andata così. Ho aperto la portiera della macchina e dentro c’era lui sui sedili posteriori. La brutalità era così forte che lui voleva uccidere”. Solo grazie all’intervento tempestivo della mamma non è stata uccisa. Poi Dory si è rivolta al suo ex marito. “È stata una vigliaccata, ammettilo. Trenta coltellate non si danno in pochi secondi. Tu lo hai fatto e lo hai detto che volevi uccidermi, una volta ogni tanto fai l’uomo. Denunciare il padre di tuo figlio di certo non è facile”.