Ci sarebbero nuove e altre denunce sul caso delle morti sospette all’ospedale Pediatrico di Bari su cui indaga da tempo la Procura. Almeno sei quelle verificate tra il 2018 e il 2022 nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica. Le indagini puntano a verificare se siano stati adottati i protocolli sanitari necessari a evitare infezioni, quindi se esiste o meno la responsabilità di medici o dirigenti sanitari. Nei mesi scorsi il Nirs, il nucleo ispettivo regionale sulla sanità, e i Carabinieri del Nas hanno effettuato diversi blitz, acquisendo cartelle cliniche e documenti sull’attività di cardiochirurgia e cardiologia pediatrica dell’ospedaletto.
Leonardo Milella, ex primario del reparto di terapia intensiva e direttore di cardiologia, accusato di interruzione di pubblico servizio, stalking e calunnia, ha chiesto tramite il suo avvocato di essere ascoltato dai pm per spiegare la propria posizione. Per la Procura ha assunto “condotte vessatorie e moleste nei confronti di alcuni medici della struttura”, impedendo ai colleghi di far ingresso nel suo reparto per seguire i pazienti nel decorso post-operatorio, e avrebbe avuto rapporti estremamente conflittuali con il cardiochirurgo Gabriele Scalzo, minacciato, diffamato e accusato falsamente di gravi fatti di reato. Insieme a Vairo, direttore del reparto di Cardiologia, è accusato anche di aver “rifiutato di condividere i percorsi diagnostici terapeutici necessari a trattare gravi patologie e avrebbero creato un ambiente ostile che impediva un efficace e tempestivo intervento del personale medico e che costringeva i genitori a rivolgersi in altre strutture sanitarie fuori regione”.