Il sostituto procuratore Chiara Giordano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine nata dopo l’esposto presentato dagli oltre 150 residenti del quartiere Umbertino di Bari. È stato riconosciuto “il disturbo della quiete pubblica, lamentato dai querelanti ed effettivamente generato dal vociare delle numerose persone presenti sulla pubblica via”, che però non è legato alla clientela di uno determinato locale, ma bensì “alla moltitudine di persone, sempre diverse, che frequentano non solo i due esercizi commerciali indicati dai querelanti, ma anche tutti gli altri bar, focaccerie e ristoranti presenti nell’area”.
“Il fenomeno di aggregazione sulla pubblica via e nei giardini limitrofi non è per tutti necessariamente connesso alla consumazione presso i locali circostanti, ma spesso legato alla mera frequentazione dei luoghi di ritrovi – si legge nelle carte -. La moltitudine umana è così estesa e al tempo stesso ammassata che la sovrapposizione delle singole voci perma tutta l’area di un diffuso brusio e confusione ambientale”. I firmatari dell’esposto non sono però convinti da tale decisione e hanno già presentato una richiesta di opposizione all’archiviazione dell’indagine. Nel mirino sono finiti infatti tutte quei locali, due in particolare (uno in via Abbrescia e uno in via Cognetti), che restano aperti dalle 24 fino alle prime ore del mattino, somministrando bevande all’esterno. Ora dovrà essere il gip a pronunciarsi sul caso.