“In un momento di crisi generale, in cui la sanità pubblica dovrebbe essere concentrata nel massimo sforzo di gestire la pandemia senza venir meno alle prestazioni no Covid, trovo davvero vessatorio che la Asl di Lecce si stia dedicando all’invio di migliaia di ingiunzioni di pagamento per mancate disdette delle prenotazioni per esami diagnostici e visite specialistiche. Tanto più che queste prenotazioni, in alcuni casi, risalgono addirittura a quasi dieci anni fa. Un paradosso”. La denuncia arriva dal consigliere regionale Paolo Pagliaro.
“Il regalo di Natale della Asl – continua – è piovuto a mezzo raccomandata in casa di centinaia e centinaia di cittadini esterrefatti, con la richiesta perentoria di saldare il presunto debito entro sessanta giorni dalla notifica, pena il recupero coattivo con ulteriore aggravio di spese. Chiedere il pagamento per mancata disdetta a distanza di anni dal fatto presunto è una condotta quantomeno discutibile, visto che gli utenti non hanno la possibilità di provare l’avvenuta disdetta, fatta il più delle volte di persona o al telefono, senza il rilascio di alcun documento da parte degli uffici”.
“E poi c’è la ciliegina sulla torta: l’invito beffa a contattare per informazioni e chiarimenti un numero a pagamento, che quando è operativo lascia in attesa per lunghi interminabili minuti prima di mettere in contatto l’utente con un operatore. E nel frattempo, il povero malcapitato paga. Contro queste richieste dubbie da parte della Asl si sta levando un’onda di dissenso e protesta ben comprensibile, che potrebbe sfociare in una serie di ricorsi. Chiedo all’azienda sanitaria di Lecce – conclude il consigliere – di sospendere e ritirare queste istanze, e di dedicare le proprie energie al servizio dei cittadini”.