Il consiglio di amministrazione della Multiservizi non aveva titolo per stipulare un contratto di fitto da 120mila euro l’anno per un capannone, in cui si sarebbero dovuti effettuare dei lavori di adeguamento per un milione di euro. Tuttavia la Corte dei Conti non avrebbe potuto contestare in fase di causa anche gli 80mila euro spesi per lo scioglimento del contratto di affitto. Per questo motivo l’ex presidente della Multiservizi, Giacomo Olivieri, e l’ex consigliere Mario Visciglia sono stati condannati a pagare solo i 64mila euro, riferiti alle prime due mensilità del fitto, la guardiania e le spese legali. Escluse le ulteriori somme previste nella condanna in primo grado. Il procedimento fu aperto nel 2015dall’allora viceprocuratore Pierpaolo Grasso. Stando all’accusa Olivieri aveva stipulato un contratto di “6 più 6” da 2 milioni e 650mila euro, ritenuto illegittimo dai dirigenti comunali subentrati come amministratori della società perché il cda avrebbe dovuto ottenere l’autorizzazione preventiva del socio. Quindi la stipula del contratto non autorizzato è confermato come danno erariale. Il Comune di Bari adesso dovrà provvedere al recupero delle somme da Olivieri e Visciglia, operazione che si prospetta complicata.