Pasquale Finocchio, l’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Bari arrestato lo scorso 20 aprile nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli contro il clan camorristico Moccia, ha risposto per un’ora e mezza a tutte le domande del gip e della Procura, respingendo ogni accusa.
Oggi il 66enne si è sottoposto da remoto all’interrogatorio di garanzia dinanzi alla gip del Tribunale di Napoli, Maria Luisa Miranda. Finocchio è accusato di traffico di influenze illecite con aggravante mafiosa per aver agevolato, secondo l’accusa, l’espansione nel 2017 del braccio economico del clan Moccia in Puglia, l’azienda per il recupero di olio esausto “Soloil Italia”.
Finocchio ha spiegato di non averne mai saputo niente e di non essere mai stato nelle condizioni di capire che l’imprenditore che gli aveva chiesto aiuto, Francesco Di Sarno, avesse rapporti con la Camorra e il clan Moccia. La difesa nei prossimi giorni valuterà se fare istanza per revocare i domiciliari o se fare ricorso al Riesame.