Partirà il 4 dicembre prossimo il processo a carico dell’ex direttore sporcaccione di un ufficio postale di Taranto, accusato di aver nascosto una videocamera nel bagno delle colleghe donne in un contenitore e finito agli arresti domiciliari. Le 9 vittime potrebbero costituirsi tutte parte civile in aula. È stata proprio un’impiegata ad accorgersi a marzo della telecamera, l’ha così presa e, dopo essersi confidata con un’altra collega, ha estratto la scheda di memoria prima di inserirla nel pc, ritrovandosi davanti video e foto. L’ipotesi di reato a carico dell’uomo, che ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame (respinto), è quella di interferenza nella vita privata. I dipendenti hanno affrontato personalmente l’uomo che si era giustificato dicendo di aver trovato già lì la telecamera e di riaverla posizionata per capire chi fosse stato, ma la sua versione non è stata presa in considerazione e così è stato denunciato. Alcune immagini erano trasferiti sul cloud, la Guardia di Finanza ha recuperato tutto il materiale, tra cui oltre 120mila foto. Sono emersi anche alcuni filmati registrati all’esterno del bagno, sempre di nascosto.
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- di: Raffaele Caruso
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