Fai del male e pensaci, fai del bene e scordatelo. Tutto quello che è stato fatto per Leonardo in questi mesi, cercando di farlo entrare in comunità per disintossicarsi dalla cocaina, è svanito in un soffio, anzi con un pugno tirato in faccia a Tino. Eravamo incerti se fare o no la denuncia, ma dopo quello che ci è stato raccontato abbiamo deciso di procedere, visto anche quanti testimoni, anche agenti della Polizia Locale, hanno assistito all’aggressione. Quello che ci ha convinti è stata la minaccia di morte nei confronti di Antonio che Leonardo ha detto mentre sbraitava nei pressi della Stazione centrale. “Io Loconte lo ammazzo”. Ricordiamo che noi siamo giornalisti, non siamo ne assistenti sociali ne forze dell’ordine ne tanto meno volontari, noi possiamo solo mettere in contatto le persone bisognose con altre che possono aiutarli. Il nostro compito è solo questo, ma a volte ad alcune storie ci si affeziona. Come è stato con Leonardo che pur di riuscire a racimolare dei soldi per se stesso ha fatto credere a tutti cose non vere. La giostra gira e quando venite a raccontarci la vostra storia davanti a una telecamera, capita spesso, molto spesso, che ci siano persone del vostro passato che raccontano cose ben diverse da quelle che ci avete voluto far credere. La minaccia di morte a distanza fa molto male e non possiamo farla passare liscia a Leonardo. La nostra speranza è che tu possa farcela, ma invitiamo i tanti che si sono affezionati a lui a non credergli quando chiede soldi per suo figlio e la sua ex compagna. Checché ne dica, il bambino è ben accudito dalla mamma e dai nonni, non ha bisogno di nulla e se Leonardo vi chiede soldi per questo, sappiate che sono solo ed esclusivamente per lui e per un suo tornaconto. Essere tossici non è solo una dipendenza, è una malattia che porta a dire o fare cose cattive pur di accaparrarsi qualche spicciolo per comprarsi la droga. Ci dispiace perché credevamo in lui, ma non possiamo permettere di essere presi in giro in questo modo. Ad maiora Leonardo.