“Non è possibile. Sto aspettando da un mese il posto in comunità. È una mia scelta e devo farlo per il bene della mia famiglia, ma soprattutto di me stesso. Non è giusto che per colpa della burocrazia io debba aspettare tutto questo tempo spendendo soldi inutilmente per dormire in un posto caldo”. Leonardo non ne può più. Il suo sfogo è legato al fatto che i servizi sociali, ancora una volta, gli hanno detto che al momento non c’è ancora un posto per l’accoglienza di bassa soglia. “La prima volta che sono andato in comunità ci ho messo una settimana, adesso è un mese che aspetto. Sembra che non stia facendo niente, ma la colpa non è la mia. Prima vado in comunità e prima vedo mio figlio e prima riprendo la mia vita e la mia famiglia”. Leonardo potrebbe rivolgersi alle comunità che conosce, ma l’iter è diverso. Deve prima passare dalla valutazione psicologica e poi effettuare i test tossicologici. Passaggi fondamentali per iniziare il percorso in comunità. Il suo sfogo è legittimo perché non gli stanno dando la possibilità di poter uscire dal vortice della cocaina. Purtroppo i soldi stanno finendo e dopo questa settimana Leonardo potrebbe tornare a dormire in mezzo alla strada. “Ringrazio mio padre e tutti quelli che stanno facendo le donazioni, ma io non ne posso più voglio andare in comunità”.
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- di: Raffaele Caruso
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