Per le rubriche “La burocrazia ci ammazzerà tutti” e “Povero a chi capita” vi raccontiamo la storia di Dominga. Siamo andati a trovarla nella sua casa, anche se casa è un parolone. Ben 8 anni e mezzo fa ha occupato abusivamente l’abitazione in cui vive ancora oggi.
“Ho ricevuto le chiavi dalla figlia dell’assegnataria, non ho sfondato la porta – racconta -. Siamo entrati che era appena nato il quinto bambino, quindi siamo entrati in sette. In 8 anni e mezzo non siamo mai stati cacciati, dopo la prima denuncia non è venuto nessuno a dirci di uscire da qui”.
Il 9 maggio sono stati dichiarati irreperibili, questo significa che Dominga e i suoi 7 figli (nel frattempo ha dato alla luce altri due figli) non hanno una residenza. Ma soprattutto non possono avere un pediatra, un medico di base e sussidi economici. Durante tutti questi anni però la famiglia ha ricevuto contributi e un sostanzioso aiuto da parte del Comune di Triggiano, oltre ad aver eseguito dei lavori nella casa per renderla idonea su richiesta degli assistenti sociali.
Le Istituzioni insomma conoscono molto bene la loro storia. Dominga ha fatto domanda per l’assegnazione delle case popolari, ma è stata respinta in quanto abusiva. La domanda sorge spontanea: non si può regolarizzare tutto? In caso alternativo, che fine potrebbe fare tutta la famiglia? I bambini potrebbero finire in una struttura? Per l’amministrazione comunale sarebbe una spesa non differente. Siamo contrati alle occupazioni abusive, questo lo abbiamo sempre ribadito, ma ci sono alcune situazioni che vanno affrontate una volta per tutte.