All’indomani della scomparsa di Milena Gramegna, la 42enne morta di stenti in casa a Bitonto, siamo stati ricontattati dagli inquilini dello stabile in cui vive Pamela. Eravamo stati dalla ragazza un paio d’anni fa. In quella circostanza Pamela ci aveva fatto entrare nell’abitazione, al quartiere Japigia di Bari. L’immondizia accumulata e l’odore nauseabondo ci avevano preoccupato. Al netto dello stato di degrado, però, avevamo constatato come Pamela e gli altri inquilini avevano rischiato di saltare in aria a causa di un corto circuito nella cucina della donna. In due anni, dopo diversi tentati interventi da parte delle istituzioni preposte, non è cambiato nulla. La situazione è persino peggiorata.
L’accoglienza avuta sul posto da Pamela e dallo storico fidanzato Antonio, non è stata delle migliori. Antonio si è preso uno schiaffo e le solite minacce al motto: “Non sono fatti tuoi e miei, la casa è la sua”. L’uomo ha chiamato la Polizia e un paio di amici a suo dire “pesanti”, rivelatisi poi due persone a modo, anche loro preoccupati della situazione. Dopo un po’ tensione, i poliziotti della Volante e l”ufficiale della Polizia Locale sono riusciti a entrare in casa riuscendo a immortalare la situazione e sancendo la necessità di un intervento dei servizi sociali, giunti sul posto di lì a poco. Le operatrici del Pronto intervento sociale, sono rimaste alla porta. Pamela non ha fatto entrare più nessuno in casa. La promessa è quella che ritorneranno, ma per il momento sono andati tutti via perché di più non si può fare. Storie di ordinaria burocrazia e leggi, come spesso diciamo, che sembrano pensate per complicare la vita degli italiani. Le condizioni di vita di Pamela restano tutt’altro che dignitose, mentre aumento la disperazione degli inquilini dello stabile.