I lavori del nodo ferroviario di Bari, un progetto da 390 milioni finanziato in parte con fondi del Pnrr, non devono essere bloccati. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello di Rete Ferroviaria Italiana e della Regione Puglia contro l’ordinanza del Tar di Bari che aveva sospeso l’autorizzazione ambientale al progetto.
Il ricorso di primo grado era stato presentato dal Comune di Noicattaro, un comitato ambientalista e i proprietari di alcuni suoli e abitazioni nei pressi di lama San Giorgio che sarà attraversata da un ponte ferroviario.
Ora il cantiere potrà riprendere senza alcuna limitazione. “L’interesse alla prosecuzione della procedura è da ritenere prevalente, considerato che l’interesse privato è di tipo proprietario, non tocca altri valori costituzionali e riguarda terreni già occupati”, si legge nella sentenza.