I lavori di recinzione dell’area sottostante il viadotto ferroviario di Corso Italia, nel tratto compreso tra la Chiesa del Redentore ed il varco di ingresso del parcheggio di RFI, sono iniziati qualche giorno fa. Saranno installate basi in cemento tipo New Jersey alte un metro, su cui saranno posizionate griglie alte circa due metri. La recinzione ha lo scopo di scongiurare eventuali danni all’infrastruttura del viadotto, che possano compromettere la sicurezza della circolazione ferroviaria. Una decisione maturata dopo numerosi, quanto inutili, tentativi di impedire che sotto il viadotto sostino in modo continuativo persone e/o auto, nonostante la presenza di cartelli che indicano chiaramente il divieto di sosta.
La strada presto potrebbe dire addio alle pessime condizioni igieniche di cui residenti e commercianti lamentano da tempo immemore. Nella via è presente anche l’Area 51, il centro polifunzionale del Comune che offre ai senza tetto e ai cittadini in difficoltà assistenza e pasti caldi. Loro stessi più volte, ma invano, avevano invitato i clochard a dirigersi nelle strutture di accoglienza per dormire all’aperto. Una situazione che ha portato anche a momenti di tensione, con liti tra migranti e anche macchine danneggiate da persone in alterazione psicofisica.
La situazione però resta drammatica e quella di corso Italia resta una cartolina brutta per la nostra città. A testimonianza di questo, abbiamo incontrato alcuni turisti arrivati a Bari da Domodossola e lo scenario che si sono ritrovati davanti, tra porte e sedie abbandonate, non è sicuramente dei migliori. Un tratto di corso Italia infatti è completamente abbandonato a sé stesso. Turisti ma non solo, una situazione purtroppo che pesa sulle spalle dei commercianti e dei residenti della zona, ma anche anche dei titolari dei b&b, appartamenti e case affittati al quartiere Libertà.