Da tre anni doveva essere attivo il Nue, il numero unico di emergenza della Puglia. Purtroppo però, nonostante l’attivazione prevista nel 2019 e 2 milioni di euro spesi, non è ancora entrato in funzione. Le sedi operative non sono pronte e dalla graduatoria con i 760 candidati idonei non sono ancora stati scelti i 126 telefonisti. Nonostante questo la Regione sta pagando le fatture a Telecom di un servizio inattivo che tanto potrebbe fare bene al territorio.
Il Nue servirebbe a unificare le linee telefoniche dell’emergenza. Al numero 112 dovrebbe rispondere la Centrale unica di emergenza che poi in base alla richiesta dovrebbe smistare le chiamate, ma se si chiama il 112 rispondono ancora i Carabinieri.
Sta di fatto che se in Italia 10 regioni, più quelle autonome di Trento e Bolzano, hanno attivo il numero unico, in Puglia sono anni che si sperpera denaro pubblico. In più l’attivazione era stata affidata dalla Regione Puglia alla Protezione Civile, finita al centro di un polverone a causa dell’arresto per corruzione dell’ex capo, Mario Lerario, che aveva manovrato illecitamente alcune gare, tra cui anche quella per allestire i centri operativi.