Vi ricordate della storia di Francesca e dell’ex senatore della Lega, Simone Pillon? L’animatore del family day e nemico giurato delle teorie gender le aveva fatto recapitare una querela per diffamazione in merito ad un commento lasciato sotto un post su Facebook riguardante il DDL Zan, il disegno di legge contro l’omobitransfobia accantonato dal Senato. Una richiesta avanzata molto strana visto che a Francesca è stato proposto di versare 6mila euro entro sette giorni per non portare la diatriba in Tribunale. La domanda è sorta spontanea: a quante persone il senatore Pillon ha recapitato questa lettera? Il post in questione infatti è pieno di insulti e attacchi nei confronti del personaggio politico, alcuni sicuramente anche più offensivi e pesanti di quello di Francesca. Nel corso di questi mesi sono arrivate altre segnalazioni e il caso è diventato nazionale e oggetto di interesse di altre testate giornalistiche. Pillon infatti avrebbe incaricato uno studio e inviato una ventina di lettere, tutte con le stesse modalità di quella recapitata a Francesca. La cifra di 6mila euro sarebbe quella quantificata da Pillon come danno subito e risarcimento per l’offesa alla sua reputazione. “Si tratta solo di una consuetudine legale per interrompere la prescrizione”, ha spiegato il legale del leghista, Giorgio Virgili. Alcuni avvocati che si sono trovati a difendere i destinatari di quelle richieste hanno deciso di segnalare il caso alla Procura della Repubblica di Milano mediante un esposto per i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e estorsione, a seconda di come deciderà poi l’Autorità Giudiziaria.
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- di: Raffaele Caruso
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